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giovedì 20 febbraio 2014

Principali rischi alimentari

Molti tipi di cibi possono causare patologie negli animali, per questo motivo è utile avere alcune dritte su quali alimenti possano giovare alla salute del cane e del gatto.
Innanzitutto, è bene sapere che il gatto ha un'alimentazione strettamente carnivora. Questo perchè ha canini molto sviluppati per lacerare i tessuti e immobilizzare la preda ma anche molari e premolari meno sviluppati rispetto a quelli del cane. La funzione principale di questi denti è quella di triturare le sostanze fibrose che non fanno parte della sua dieta. Un ulteriore fattore è l'assenza dell'enzima amilasi nella saliva (essenziale per la digestione degli amidi) al contrario del cane che invece, oltre al'amilasi ha anche la capacità di trasformare gli amidi per mezzo dei succhi pancreatici. Sia il cane che il gatto sono animali monogastrici, la differenza è che il cane ha una dimensione e una presenza maggiore di ghiandole nello stomaco rispetto a quello gatto ed è proprio per questo motivo che il cane mastica sommariamente il cibo e fa circa due abbondanti pasti al giorno, mentre il gatto mastica con più attenzione e mangia piccole dosi. In entrambe le specie il bolo rimane nello stomaco dalle 3 alle 6 ore per poi raggiungere l'intestino tenue che nel cane è il 23% dell'apparato digerente mentre nel gatto solo il 15%.
Dopo aver fatto un breve e veloce riassunto sulle differenze digestive del cane e del gatto vediamo quali sono i principali cibi da escludere per evitare un'intossicazione:

                                                      AVOCADO
L'intossicazione può essere causata dal frutto, dalle foglie, dal tronco e dal seme, quindi questo alimento è pericoloso in tutte le sue componenti, anche se una percentuale più alta di intossicazione è stata riscontrata sulle foglie. Una quantità pari a pochi grammi di avocado può provocare la morte entro 48 ore se si tratta di un animale particolarmente sensibile, mentre solitamente il muscolo cardiaco viene danneggiato entro le 24 ore dall'assuzione di avocado.
Un altro sintomo evidente è l'infiammazione entro le 24 ore delle ghiandole mammarie nelle cagne o nelle gatte che allattano: le mammelle sono dure e gonfie e si può avere una riduzione di produzione di latte pari al 75%.
Il trattamento è sintomatico a base di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS - una classe di farmaci dall'effetto anti-infiammatorio, analgesico ed antipiretico), antidolorifici e farmaci per lo scompenso cardiaco congestizio.

                                                            PASTA DI PANE
La pasta lievitata di pane è molto pericolosa se viene ingerita perchè provoca un rigonfiamento dello stomaco, anomalie metaboliche e depressione del sistema nervoso centrale.I prodotti della fermentazione del lievito includono l'etanolo, che viene immediatamente assorbito in circolo causando avvelenamento.

All'interno dello stomaco, la temperatura calda e umida aumenta la replicazione dei lieviti che espandono velocemente la massa della pasta. Lo stomaco si distende e conseguentemente riduce il flusso sanguigno causando difficoltà respiratoria.
I sintomi includono: distensione dello stomaco, depressione e numerosi tentativi di vomito spesso inutili a causa della natura glutinosa della pasta che ne rende difficile l'espulsione, in questo caso è utile sciacquare lo stomaco con acqua fredda, in modo tale da ridurre la velocità di fermentazione del lievito. Man mano che l'intossicazione progredisce, l'animale appare scoordinato e disorientato. I sintomi finali sono: severa depressione, coma, forte abbassamento della temperatura corporea o convulsioni.
Molto importante è il fatto che la pasta in espansione, può causare anche torsioni anomale dell'apparato digerente nelle razze di cane predisposte (solitamente le taglie grandi o giganti).
La diagnosi si basa sul tasso di etanolo presente nel sangue che causa l'intossicazione.
Se i tentativi di vomito non vanno a buon fine, la pasta deve essere rimossa chirurgicamente. Per quanto riguarda invece i trattamenti addizionali, comprendono farmaci che correggono le anomalie metaboliche e i disturbi a livello cardiaco. E' utile somministrare liquidi per aumentare la diuresi ed eliminare conseguentemente l'alcol.

CIOCCOLATO
Il cioccolato è un alimento molto velenoso a causa delle sostanze tossiche contenute al suo interno: la teobromina e la caffeina che stimolano il sistema nervoso centrale aumentando la diuresi e inducendo tachicardia. I sintomi che compaiono dopo 6-12 ore l'ingestione di cioccolato sono principalmente un'eccessiva sete, vomito, diarrea e eccitazione, progredendo poi in sintomi più gravi come perdita di coordinazione, tremori e convulsioni. L'animale emette grandi quantità di urina e sia il battito cardiaco che il respiro sono più rapidi ed irregolari, insieme a questi sintomi di avvelenamento si possono notare mucose e cute bluastre e infine febbre fino ad arrivare al coma.
Il veterinario dovrà stabilizzare i sintomi di avvelenamento con farmaci specifici per tremori, convulsioni e anomalie del ritmo cardiaco. Anche in questo caso è necessario somministrare all'animale dei farmaci che aumentino la diuresi per aiutare ad espellere la teobromina e la caffeina che circolano nell'organismo. Se invece sono passate meno di 6 ore, si può indurre il vomito tramite ripetute somministrazioni di carbone attivo.
Di seguito una lista di prodotti elencati in ordine decrescente in base alle quantità tossiche che contengono: polvere secca di cacao, cioccolato amaro, bucce dei semi del cacao, cioccolato semidolce e scuro dolce, cioccolato al latte (80g/kg peso sono letali per il cane) e cioccolato bianco (poche quantità di teobromina e caffeina, quasi innocuo).

                                                                         UVA E UVETTA
 L'ingestione di uva o uvetta causa insufficienza renale sia nei cani sia nei gatti che si sviluppa in 1-3 giorni e può portare alla morte. La quantità di uva associata a danno renale nei cani è circa 32g/kg peso, mentre la quantità di uvetta associata a sintomatologia varia da 11 a 30g/kg.
I sintomi che manifesta l'animale sono vomito e/o diarrea entro le 6-12 ore dall'ingestione di uva o uvetta, successivamente si può avere dolore addominale, disidratazione con conseguente sete eccessiva del cane. 
Se l'animale ha ingerito questi alimenti nei precedenti 15-20 minuti è possibile indurre il vomito somministrando carbone attivo. Se l'animale ne ha ingerito un grande quantitativo e sono insorti diarrea e vomito vanno somministrati liquidi per aumentare la diuresi fino a 48 ore. E' importante che il cane o il gatto producano un'alta quantità di urina, poichè se anche con l'aiuto di farmaci l'animale non urina la sopravvivenza è improbabile.






domenica 16 febbraio 2014

Vantaggi e svantaggi dell'alimento umido




 
                          VS    




Gli alimenti umidi contengono dal 60% al 90% di acqua a differenza delle crocchette che ne contengono dall'8% al 10%. Rispetto a queste ultime, l'umido è molto più caro ma anche molto più appetibile, riuscendo così ad accontentare in genere anche i palati più fini.
La troppa appetibilità, non è però sempre un vantaggio perchè rende l'animale incapace di autoregolarsi secondo il suo fabbisogno e di conseguenza a predisporlo a sovrappeso o addirittura obesità se l'alimento non viene correttamente razionato.
Un vantaggio importante è la conservazione a lungo termine dato che l'alimento viene particolarmente confezionato sottovuoto determinando l'uccisione dei batteri e l'impossibilità di contaminazione da parte di agenti esterni.
Uno svantaggio è invece quello che gli alimenti umidi, non sono sempre completi da un punto di vista nutrizionale e proprio per questo motivo è spesso essenziale integrare la razione con del cibo secco affinchè l'alimento apporti tutti i nutrienti.
L'elemento umido è spesso consigliato per motivi di inappetenza dell'animale oppure per motivi clinici. Per esempio, nel gatto l'umido è raccomandato per la prevenzione dei calcoli renali, data la grande concentrazione di acqua che detiene e che aiuta a smaltire i liquidi.




Alimentazione e benessere del cucciolo

L'alimentazione ed il conseguente benessere del nostro cucciolo o gattino, pongono le basi per un corretto accrescimento sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Vediamo innanzitutto quali sono i fattori principali da monitorare in presenza di un cucciolo.

Peso alla nascita e IPMG
Il peso alla nascita riflette principalmente la possibilità di sopravvivenza del nostro piccolo. L'incremento ponderale medio giornaliero (IPMG) segna invece l'accrescimento dell'animale a distanza di tempo, per esempio, il peso nel cucciolo è sempre il doppio dopo 10 giorni dalla nascita ed il triplo dopo 20 giorni dalla nascita.
Razze giganti: il peso dev'essere l'1% del peso della madre.
Razze mini: il peso dev'essere il 6% del peso della madre.
Per nidiata: il peso della nidiata dev'essere compreso tra il 12% - 14% del peso della madre.

Sia il peso che l'IPMG devono essere monitorati ogni 24 ore nelle primo mese di vita del cucciolo.

Temperatura
La temperatura è un altro fattore determinante per la sopravvivenza del cucciolo. L'ambiente dove è posizionato il piccolo in sala parto deve essere tra i 24° e i 27° gradi; mentre per quanto riguarda invece l'area delimitata per i cuccioli deve esserci la presenza di una lampada (led rosso) che scalda i piccoli mantenendoli alla loro temperatura ideale cioè tra i 27° e i 32° gradi.
Quali sono i problemi di temperatura nel cucciolo?
  • Ipotermia: la temperatura del piccolo è al di sotto dei 35° gradi. La madre non lo allatta ed il cucciolo piange. La minore attività muscolare e gastroenterica portano ad un maggior rischio di ipoglicemia, ipotermia e disidratazione. Questa sindrome porta alla morte del piccolo e gli esemplari più a rischio sono i cuccioli orfani privati di colostro. Come abbiamo detto, il cucciolo non viene allattato dalla madre perchè essa lo rifiuta e questo fattore porta ad un esaurimento delle riserve di glicogeno e di grasso, per questo motivo il cucciolo va in disidratazione (ipossia, mancanza di H2O nell'organismo) e ipoglicemia. La temperatura conseguentemente si abbassa portando il piccolo all'ipotermia.
    Se la temperatura si abbassa fino a 32° gradi la situazione è critica.
    Trattamento:
    - riportare in modo progressivo e mantenere la temperatura a 34,5° gradi. Importante è non fornire cibo al cucciolo prima di aver stabilizzato la T°.
    - dopo il riscaldamento somministrare una soluzione salina con il 5% di glucosio.
    - somministrare reidratanti 1ml/30g bw.
    - antibiotico se necessario.
  • Pochilotermia: la temperatura dell'organismo varia con la temperatura dell'ambiente.
Ora che abbiamo visto i due fattori principali per la sopravvivenza del nostro cucciolo, vediamo l'alimentazione corretta seguendo i vari step di crescita del piccolo: dalla fase neonatale allo svezzamento.

COLOSTRO
Il colostro è il "primo latte" fornito dalla madre ai suoi piccoli che devono ricevere entro le 12 ore. E' un liquido giallo e più denso del latte, per questo motivo può essere un problema per i cuccioli che hanno difficoltà di suzione. Il 5% - 10% delle immunoglobuline vengono trasmesse dalla placenta, ed insieme al restante (IgG) si determina l'immunità del cucciolo contro agenti esterni. Il colostro ha quindi funzione di protezione del piccolo dal punto di vista immunitario e contribuisce ad evitare deficit a livello circolatorio.

LATTE
E' un alimento completo specie-specifico. Il latte delle diverse specie hanno infatti gli stessi componenti ma differenti percentuali, per esempio: la percentuale di lattosio nel latte di cagna è di 3,5% mentre nel latte di gatta è di 6,9%. Il latte di gatta, inoltre, possiede due amminoacidi essenziali (AA) che il cane non ha e sono: la Taurina, importante per la vitalità del neonato, una carenza potrebbe causare anche malformazioni e l'Arginina, che aiuta la detossificazione dell'urea.
Composizione: acqua; proteine; lattosio; vitamine.
Le poppate avvengono ogni 3 - 4 ore.

LATTE VACCINO
Il latte vaccino ha contenuto basso di energia, proteine, lipidi, calcio e fosforo per l'alimentazione sia di cuccioli sia di gattini. La qualità proteica può essere migliorata con l'aggiunta di un tuorlo d'uovo o di panna, ma in ogni caso i minerali rimangono in percentuale più alta nel latte di cagna e gatta. Una dose eccessiva di latte vaccino provoca diarrea e fermentazioni anomale.

LATTE RICOSTITUITO RICETTA
  • latte vaccino
  • panna (30% grasso)
  • tuorlo d'uovo
  • olio di mais
  • IMV
  • acqua
RICETTA CASALINGA PER CUCCIOLO ORFANO
  • latte concentrato non zuccherato 270 g
  • panna fresca                                 500 g   
  • 10 tuorli uova                               160 g
  • acqua minerale
    Totale:                                         1000 g
     
 Il latte artificiale dev'essere riscaldato a 37,8° gradi e preparato fresco prima di essere somministrato. I cuccioli mangiano a pasto 10-20 ml mentre i gattini 3-10 ml, dividere quindi in entrambi i casi la quota alimentare in 5-6 pasti. Naturalmente le dosi sono calcolate sul peso e l'età del piccolo. Successivamente, stimolare la minzione e la defecazione massaggiando la zona anale e perineale con un panno umido. Il cucciolo orfano è estremamente delicato e per questo motivo è necessario allestire un ambiente caldo ed igienizzato con umidità pari al 50%.
Per alimentare un cucciolo o gattino orfano è possibile anche utilizzare una madre addottiva per i primi 15 giorni. L'alimentazione totalmente artificiale, invece, può comprendere il biberon, o in casi estremi di problemi di suzione del piccolo o patologia, il sondino gastrico.


SVEZZAMENTO
Intorno ai 2-3 mesi comincia ad avvenire il distacco dalla madre. Il cane in questa fase consuma fino a 3 - 4 pasti al giorno. Questo momento per il cucciolo è stressante perchè oltre all'allontanamento dalla madre a cui è sottoposto avviene anche il cambio di alimentazione. La dieta comprenderà:
  • latte + cibo umido. Progressivamente eliminare il latte e passare al solo alimento per cucciolo acquistabile in tutti i negozi. Intorno alle 6-7 settimana per il cane e alla 8-10 settimana per il gatto, si comincia a somministrare del cibo secco. E' utile inumidire l'alimento in modo tale da renderlo più morbido.
 In sintesi l'alimentazione del cucciolo e gattino fino allo svezzamento segue i determinari processi:
  1. Nascita: colostro
  2. Neonato - 3 > 4 settimana: latte (cagna, gatta, ricostituito, vaccino)
  3. 3 > 4 settimana in poi: latte + cibo umido
  4. 6 - 7 settimane cane: cibo secco.         8 - 10 settimane gatto: cibo secco.