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martedì 14 gennaio 2014

Parvovirus Canino

La parvovirosi è una malattia infettiva di origine virale che può essere potenzialmente letale con un tasso di mortalità pari circa al 17/48% e colpisce solitamente i cuccioli o i cani adulti non vaccinati.
Il virus viene classificato come Parvovirus Canino Tipo 2 - CPV 2, in modo tale da distinguerlo dal CPV 1 che viene invece riscontrato nelle feci del cane e non da apparentemente nessun segno patologico.
Il virus è resistente alla maggior parte dei disinfettanti comuni, proprio per questo può sopravvivere a lungo in ambienti contaminati.

Trasmissione del virus
Il virus viene trasmesso principalmente in due diverse forme
  • Forma diretta: contatto diretto tra cani infettati. CPV 2 si può infatti trovare nel vomito, nelle urine e nelle feci dove è presente fino a 3 settimane dopo l'infezione. I cani guariti possono rimanere portatori sani.
    E' per questo motivo molto importante fare le regolari vaccinazioni al proprio cane ed evitare il contatto diretto di un cucciolo non ancora vaccinato con un cane adulto. Per quanto riguarda i canili, l'igiene dev'essere al primo posto per evitare la propagazione e la trasmissione del virus.
  • Forma indiretta: in questo caso l'infezione può essere riscontrata tramite contatto di oggetti contaminati, come gabbie o lettiere contaminate da feci o altre deiezioni.
Attività del virus
Dopo essere stato ingerito il virus si replica e si diffonde nel torrente circolatorio e attacca principalmente le cellule prodotte dal midollo osseo (eritrociti, leucociti e piastrine) e gli enterociti delle cripte intestinali, che sono il rivestimento della parete dell'intestino tenue.
La causa di diarrea sanguinolenta è appunto data dalla rottura del rivestimento epiteliale dell'intestino e dalla sovraproduzione del virus in quella sede. Naturalmente, i batteri intestinali che si trovano già nell'intestino tenue possono entrare nel tessuto danneggiato e successivamente essere trasportati nel torrente sanguigno, così da creare ulteriori peggioramenti alla malattia.

Segni clinici
La gastroenterite, indica l'infiammazione dello stomaco e dell'intestino ed è il sintomo più comune
specialmente nei cuccioli dalle 6 alle 20 settimane d'età. In questo periodo, infatti, il livello di anticorpi fornito dalla madre durante il periodo dell'allattamento è in diminuzione e la vaccinazione può non aver protetto ancora del tutto il cucciolo. I cani afflitti da questa malattia sono prevalentemente di età inferiore ad un anno.
Quali sono i segni clinici?
  • improvvisa letargia, perdita di appetito, vomito, diarrea e febbre.
  • feci poco consistenti con presenza di muco o sangue.
La maggior parte dei cani guarisce con l'appropriata terapia di sostegno; i casi di morte dopo alcune ore dalla manifestazione dei sintomi si sono riscontrati in basse percentuali.

Trattamento e gestione
Come abbiamo una terapia farmacologica aiuta l'animale a debellare la malattia.
Nella maggior parte dei casi, la terapia è volta a sostituire i liquidi perduti dall'intestino durante l'infezione con l'uso di soluzioni orali di elettroliti che compensano principalmente la mancanza di sodio e potassio. Questo tipo di terapia, è rivolta principalmente a cani che non manifestano episodi di vomito ripetuti poichè per quanto riguarda questo sintomo è essenziale che venga risolto tramite somministrazione endovenosa di un farmaco (es. Plasil). Fino a quando il vomito non è cessato è sconsigliato dare all'animale cibo e acqua e successivamente è utile alimentare l'animale con piccole quantità di una dieta blanda. Se i segni clinici si ripresentano dopo il pasto è necessario contattare il veterinario se invece il cibo è tollerato è importante continuare con la dieta per almeno una o due settimane.

Prevenire la malattia
  • Vaccinazione: la vaccinazione è molto importante per preservare il cucciolo o il cane da questa malattia. Solitamente la prima dev'essere effettuata a 5-8 settimane di vita e l'ultimo vaccino dev'essere somministrato a 16-20 settimane di vita. Successivamente la vaccinazione dev'essere preferibilmente annuale.
  • Evitare il contatto del cucciolo con un cane adulto che frequenta luoghi di addestramento, manifestazioni e concorsi.



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